Coltivazione delle peonie
Epoca di impianto
Il periodo migliore per piantare le peonie, sia a radice nuda sia in vaso, va da settembre agli ultimi giorni di novembre; piantando in autunno si permette alla peonia di sviluppare e ramificare il suo sistema radicale prima dell'inizio della ripresa vegetativa.
E’ possibile piantare in inverno, purché il suolo non sia gelato durante il giorno.
Dopo il mese di marzo si possono mettere a dimora le piante di peonia, purché queste siano coltivate in vaso.
Caratteristiche del suolo
Il terreno più ospitale per le peonie è discretamente argilloso, ricco in humus, profondo, permeabile e ben drenato. Il pH ottimale può variare da sub-acido a leggermente alcalino: (6 -7).
E' importante dissodare il terreno prima dell'impianto, mescolarlo eventualmente con sabbia e torba ed arricchirlo con concimi organici (letame maturo, ammendante vegetale composto, cornunghia) oppure con un pugno di un concime minerale di tipo ternario, dal titolo N-P-K simile a 5-7-9; in genere sono ottimi i concimi utilizzati per i pomodori o per gli alberi da frutto.
Importante è però evitare il contatto diretto delle radici con i concimi.
Occorre ricordare che le peonie non sono piante acidofile per cui vanno evitati i concimi specifici per tali piante.
Si deve cercare di evitare il più possibile il ristagno idrico, a tal fine, in terreni particolarmente umidi, è utile porre sul fondo della buca di impianto uno strato di 5-10 cm di ghiaia o altro materiale grossolano.
Esposizione e caratteristiche del luogo d'impianto
Le peonie amano i luoghi ben soleggiati ma, a seconda delle regioni, possono essere piantate anche in ombra parziale.
L’esperienza ci insegna che le arbustive, seppure estremamente tolleranti, sono più adatte a condizioni di mezzo sole, infatti le piante che sono parzialmente ombreggiate, soprattutto al mattino presto, mantengono il fogliame verde più a lungo e in genere hanno minori problemi con le malattie fogliari rispetto a quelle coltivate in pieno sole.
Le peonie erbacee e quelle intersezionali, sono molto più amanti del sole pieno e se troppo ombreggiate rischiano di non fiorire affatto.
Tutte le peonie hanno bisogno di spazio e non devono essere troppo vicine alle radici di altre piante; qualora sia necessario piantarle vicino ad alberi o piante molto vigorose occorre porre particolare attenzione ad effettuare una buona concimazione d’impianto e poi a fornire apporti di concime regolari.
Le peonie arbustive, seppure di accrescimento lento, raggiungono dimensioni di circa 2 metri di diametro e altrettanti di altezza; occorre perciò piantarle ad una distanza di almeno 1,30 metri dalle altre piante.
Le erbacee e le intersezionali, crescono esclusivamente in diametro, mantenendo nel corso degli anni una altezza caratteristica delle specie o varietà, questa altezza varia dai 40 centimetri di alcune specie botaniche ad 1 metro e più di alcuni ibridi. Lo spazio che le peonie erbacee o intersezionali devono avere intorno deve essere di almeno 80 centimetri ma è sempre meglio abbondare.
Se impiegate per formare aiuole o siepi si deve lasciare uno spazio di circa 80-100 cm fra pianta e pianta per le erbacee; 100-120 per le intersezionali e 140-160 cm per le arboree. Sempre da sconsigliare è l’impianto in zone infossate dove si raccoglie l’acqua dopo le piogge.
Istruzioni per l'impianto
Peonie erbacee:
eseguire uno scasso di circa 40 cm di lato e 40 cm di profondità, miscelare bene la terra estratta con il concime e gli eventuali ammendanti, porre se necessario il drenaggio in fondo alla buca, sotterrare completamente la pianta avendo cura che le gemme non siano più profonde di 3-4 centimetri
Peonie intersezionali:
si piantano sostanzialmente come le peonie erbacee ma, dal momento che alcune gemme sono presenti anche sui corti fusti di cui sono dotate, possono essere piantate leggermente inclinate in modo che le gemme più alte non siano troppo fuori terra e quelle più basse non siano troppo profonde.
Peonie arbustive:
eseguire uno scasso di circa 40 cm di lato e 40 cm di profondità, miscelare bene la terra estratta con il concime e gli eventuali ammendanti, porre se necessario il drenaggio in fondo alla buca, deporre la pianta nella buca in modo che il punto d'innesto, riconoscibile da un brusco aumento di diametro del fusto, sia circa 8-10 cm sotto il livello del suolo, ricoprire stando attenti a non rompere le eventuali radici secondarie. Dopo alcuni anni è buona pratica rincalzare per circa 7-8 centimetri la pianta formando un cumulo di terra intorno alla sua base.
Si consiglia di proteggere le giovani piante con alcune bacchette conficcate nel terreno a formare una piramide, per evitare di calpestarla.
La coltivazione delle peonie in vaso
Le peonie non sono fra le specie più adatte ad essere coltivate in vaso. Sono piante con un apparato radicale piuttosto voluminoso e in vaso tendono a riempire tutto lo spazio disponibile con le loro radici. Per questa ragione, soprattutto le peonie erbacee, dopo alcuni anni in vaso smettono di fiorire.
A questo punto andrebbero svasate, divise e ripiantate cambiando completamente la terra. Volendo proprio coltivarle in contenitore, questi sono i principali accorgimenti: per i vasi andrebbe effettuata una miscela composta da 45% di terra da orto o da giardino fertile e un po’ argillosa, 40% di terriccio universale neutro 10% di sabbia e 5% di stallatico disidratato. In fondo al vaso può essere utile porre uno spessore di 4-5cm circa di argilla espansa o ghiaia grossa. Si consiglia di non utilizzare mai il sottovaso.
Le peonie hanno necessità di freddo invernale per cui non dovrebbero essere troppo accostate ai muri perimetrali delle abitazioni o poste sotto tettoie che le riparino eccessivamente.
I vasi devono avere un diametro e un’altezza adeguate alla dimensioni della pianta. Si deve a questo scopo considerare che nelle peonie arbustive l’innesto dovrebbe stare circa 6-8 cm sottoterra e che le radici di una pianta coltivata in piena terra raggiungono un diametro di 1/3 superiore a quello della proiezione della chioma sul terreno. Indicativamente per una pianta di 3-4 anni si dovrebbe utilizzare un vaso di circa 28-30 cm di diametro e altrettanto di altezza.
In seguito il vaso va progressivamente aumentato con il crescere della pianta. Le peonie arbustive e le intersezionali sono abbastanza adatte ad essere coltivate in vaso.
Gli ibridi erbacei sono forse i meno adatti alla coltivazione in vaso.
Le peonie in vaso richiedono maggiori concimazioni rispetto a quelle in terra e bisogna fare molta attenzione alle irrigazioni che se troppo frequenti, soprattutto nel periodo invernale, possono portare a marciumi radicali con conseguente avvizzimento e morte dell’esemplare. Per quanto riguarda l’esposizione e le altre condizioni di coltivazione sono praticamente identiche a quelle delle piante coltivate in terra.
Moltiplicazione e riproduzione
La produzione delle peonie avviene normalmente per via vegetativa sia nelle erbacce che in quelle arbustive.
La moltiplicazione delle peonie arbustive avviene normalmente per innesto a spacco laterale o centrale su radici di varietà Paeonia lactiflora. Gli innesti vengono effettuati al tavolo, da fine agosto a fine settembre, utilizzando rami di peonia arbustiva prodotti dalla pianta durante l’anno ma già lignificati. Una volta effettuato, l’innesto viene messo a dimora per uno o due anni su substrati di varia composizione.
La divisione è un altro sistema di moltiplicazione e può essere effettuato sia per le peonie arbustive che per quelle erbacee; in questo caso occorre, in autunno, dissotterrare l'apparato radicale e, dopo averlo ben lavato con un getto d’acqua, sezionarlo con una lama in modo che su ogni nuova pianta siano presenti 3-4 gemme nelle erbacee o 1-2 fusti nelle arbustive con alcune porzioni di radice di circa 15-20 cm.
Anche la semina è un sistema valido per riprodurre le peonie, sia erbacee che arbustive, bisogna però tener presente che la nuova piantina potrà avere caratteristiche diverse da quelle della pianta da cui si sono raccolti i semi.
La riproduzione delle peonie da seme è un procedimento molto lungo, la sola germinazione del seme può impiegare 2 anni, ma è l’unico utilizzabile per creare varietà nuove.
Generalmente per veder fiorire una piantina nata da seme sono necessari 7-8 anni dal momento della semina.
Cure colturali dopo l'impianto
Peonie erbacee:
sarebbe utile togliere i fiori appassiti dalle giovani piante per evitare che spendano energie nella formazione dei semi; se si recidono i fiori per fare delle composizioni si devono sempre lasciare una o due foglie alla base di ogni stelo per non compromettere il ciclo vegetativo della pianta; è buona pratica non tagliare da ogni pianta più della metà degli steli.
In ogni caso è sconsigliabile tagliare fiori con steli lunghi da piante messe a dimora l’autunno precedente.
Per ridurre le fonti di contagio delle malattie fungine, in autunno è bene tagliare i fusti a qualche centimetro dal suolo e distruggerne i residui.
Le malattie che più frequentemente colpiscono la peonia sono la Botrytis, che si manifesta con chiazze secche sulle foglie o con marciumi ricoperti di muffa grigia alla base dei fusti o sui boccioli, e il Cladosporium che attacca le foglie ed i fusti a stagione inoltrata formando piccole chiazze rotonde e rossiccie.
Entrambe le malattie sono favorite dall’eccesso di umidità sia nel terreno che atmosferica, per attenuarne i danni si consiglia di non eccedere nelle concimazioni azotate e nelle irrigazioni; nelle annate più umide è spesso necessario effettuare trattamenti fogliari con antibotritici (Ronilan, Rovral, Dithane).
Gli organismi più distruttivi per le peonie sono senza dubbio i nematodi. Questi “vermetti”, invisibili ad occhio nudo, si insediano nelle radici più sottili causando la formazione di tubercoli e malformazioni tondeggianti detti galle; il loro attacco conduce al rapido deperimento ed alla morte della pianta senza purtroppo lasciare alcuna possibilità di cura.
Se una pianta è stata colpita da nematodi la si deve estirpare per evitare la propagazione della malattia e non si possono più ripiantare peonie sullo stesso terreno per molti anni; fortunatamente gli attacchi di nematodi sono molto rari.
Se le peonie sono mantenute in condizioni di perenne eccesso di umidità, è facile che alcuni organismi patogeni, causa di marciume, attacchino le loro radici; questi attacchi che possono avere differente gravità a seconda del patogeno e delle condizioni del suolo sono sempre da evitare, infatti le piante attaccate da forme gravi in genere deperiscono e muoiono nel giro di poche stagioni.
Se la pianta è diventata molto grossa e si desidera dividerla bisogna ricordare che talvolta l'anno successivo al trapianto non si ha alcuna fioritura. Non è mai consigliabile ripiantare le peonie in un luogo dove sono vissute a lungo. Se proprio lo si vuole fare, è opportuno attendere almeno 3-4 anni durante i quali si dovrà disinfettare il terreno ed apportare abbondante concime organico.
Peonie arbustive:
anche le peonie arbustive vengono colpite dalla Botrytis, dal Cladosporium e dai nematodi, le attenzioni e le cure sono le stesse delle peonie erbacee.
Una buona prevenzione può essere effettuata sulle peonie arbustive irrorandole con prodotti rameici a fine inverno, dopo aver provveduto ad eliminare i rami morti o ad effettuare la pulizia.
Anche nelle arbustive può essere consigliabile, soprattutto in giovani esemplari, tagliare i fiori appassiti per evitare che la pianta consumi inutilmente energie nella formazione dei semi.
Negli ibridi di lutea, essendo praticamente sterili, questa pratica non trova una grande giustificazione e può essere tranquillamente evitata.
Le peonie arbustive non richiedono una potatura particolare; a fine inverno è sempre bene pulire la pianta, eliminando tutti i rami morti, deboli o troppo appressati, favorendo così una buona aerazione all’interno della chioma. Talvolta, soprattutto se sono state piantate con il punto d’innesto troppo superficiale, le peonie arbustive tendono a non ramificare dalla base del fusto come dovrebbero; in tali casi, in cui le piante crescono su una sola o due branche molto lunghe e spoglie alla base, può essere necessaria una potatura di formazione, da effettuarsi da fine ottobre a dicembre, accorciando le branche a circa un terzo della loro altezza, per favorire l’emissione, dalle gemme alla base del fusto, di numerosi rami. Questi interventi un po’ drastici sono in genere più efficaci se accompagnati da un rincalzatura del terreno alla base della pianta.
Le peonie arbustive non richiedono, in condizioni normali, molta acqua; la loro vegetazione smette abbastanza presto in estate e può capitare che a metà settembre le foglie, soprattutto delle piante esposte in pieno sole siano già parzialmente secche. Il periodo in cui le peonie sono più sensibili alla mancanza d’acqua e quello della fioritura, occorre porre attenzione alle bagnature in questo periodo, soprattutto durante gli anni con primavere molto asciutte.
Come nel caso delle erbacee è molto più dannoso un eccesso d’acqua che una carenza; le piante adulte possono sopravvivere benissimo a una scarsezza d’acqua ma deperiscono e muoiono se il terreno è permanentemente fradicio e asfittico.
Alcuni dettagli da ricordare
Nelle peonie arboree, gli Ibridi di Lutea sono di vegetazione più tardiva delle varietà di appartenenti al gruppo delle Moutan.
Nelle peonie erbacee gli ibridi e le specie botaniche sono invece più precoci delle varietà orticole correnti di Paeonia lactiflora.
In genere sono necessari 2 o 3 anni prima che le piante si sviluppino in modo normale, nel frattempo svolgono un lavoro sotterraneo e pertanto possono dare l'impressione di vegetare producendo pochi fiori o a volte non fiorendo affatto.
Essendo tra i fiori più precoci, le peonie smettono anche presto di vegetare, per questa ragione possono avere un aspetto autunnale già da metà settembre.
Per assicurare una lunga durata dei fiori recisi, si consiglia di tagliare i rami quando i boccioli cominciano ad ammorbidirsi ed a lasciar intravedere il colore del fiore.
Se si recidono rami con i fiori già completamente aperti la loro durata sarà più limitata.