Botanica e storia delle peonie
Le Peonie e la storia
Le peonie sono piante che fioriscono una sola volta all’anno e per un periodo di tempo abbastanza breve. I loro fiori spettacolari sono delicati, tanto che a volte basta un temporale violento per rovinarli irrimediabilmente. Nonostante ciò il loro fascino è enorme e le loro fioriture esplosive rappresentano uno dei più esaltanti spettacoli della primavera.
Se poi si considera che hanno un fogliame decorativo, richiedono poche cure e sono molto longeve, tanto che come dicono i cinesi, chi pianta una peonia la pianta per sé, per i propri figli e per i figli dei figli, si capisce come valga sicuramente la pena di innamorarsi di queste piante che con pochi e fondamentali accorgimenti, saranno nostre fedeli e generose compagne per moltissimi anni.
Le peonie sono piante perenni, erbacee o arbustive, appartenenti alla famiglia delle Paeoniaceae, molto affine a quella delle Ranunculaceae della quale infatti originariamente facevano parte.
In natura le peonie sono presenti soltanto nell’emisfero boreale e sono distribuite in una fascia compresa fra il 25° e il 67° parallelo Nord; sono piante che si trovano spesso in zone montane o collinari, amano i terreni ben drenati da sub-acidi a leggermente alcalini, le esposizioni luminose e non temono il freddo e la siccità.
La caratteristica principale delle peonie erbacee, che in natura troviamo in America Settentrionale, Europa, Nord Africa e Asia, è quella di avere la parte aerea che muore durante l’inverno; i ricacci primaverili partono direttamente dal colletto delle radici, pochi centimetri sottoterra. Le radici carnose, che rappresentano il serbatoio di accumulo delle sostanze di riserva permettono alla pianta di superare la stagione fredda senza danni; le peonie erbacee quindi sviluppano tutti gli anni numerosi fusti che portano le foglie e sulla sommità i bottoni florali.
Il cespo di peonie erbacee, al pari di tutte le piante erbacee perenni, si accresce orizzontalmente, restando però nel corso degli anni sempre della stessa altezza.
Il tipo di crescita delle peonie arbustive, che in natura troviamo esclusivamente nelle zone montuose della Cina orientale, è differente; esse infatti producono dei veri e propri rami legnosi sui quali in primavera spuntano i getti portanti foglie e fiori.
Le peonie arbustive, chiamate anche arboree o legnose, tendono pertanto a crescere verticalmente e orizzontalmente come tutti i cespugli, superando in alcuni casi le dimensioni di 2 metri di altezza e di diametro.
Complessivamente, fra erbacee e arbustive, esistono alcune migliaia di varietà di peonie dai colori più disparati, i loro fiori possono essere classificati in almeno cinque forme differenti, e coltivando varietà diverse se ne può estendere il periodo di fioritura per più di due mesi. Questo è il risultato di circa trenta secoli di incroci e di selezione, avvenute prima in Cina e in Giappone, poi in Europa e infine in America Settentrionale.
In oriente e particolarmente in Cina la peonia arbustiva o Moutan é considerata il “re dei fiori” ed é oggetto di un vero e proprio culto; conosciuta come pianta officinale già 1000 anni prima di Cristo, fu, intorno al 600 D.C., posta sotto la protezione dell’imperatore che pagava generosamente le varietà più belle, favorendo così il lavoro d’incrocio e selezione di generazioni di ibridatori. Le varietà cinesi sono in genere caratterizzate da un fiore molto doppio e grande, con gli stami sovente completamente trasformati in petali; a volte i fiori sono talmente pesanti da essere ricadenti.
Trasportate in Giappone, forse da monaci buddisti, le peonie arbustive vennero ulteriormente selezionate; i canoni di bellezza locali portarono alla creazione di piante dai fiori più leggeri, ben esposti sopra la vegetazione, semplici o semidoppi nei quali gli stami gialli ben risaltano su petali dai colori luminosi.
In Europa le peonie sono presenti in natura con numerose specie, tutte erbacee, conosciute nell’antichità soprattutto per le loro virtù medicinali.
Le peonie erbacee furono spesso raffigurate in quadri religiosi dedicati alla Madonna e coltivate a scopo ornamentale nei giardini e negli orti. Le poche varietà europee conosciute prima del 1800 discendono dalla Paeonia officinalis, molte di esse furono ottenute in Francia ed è proprio in questo paese che, in seguito ai viaggi di esploratori e “cacciatori di piante”, si sviluppò nel corso dell’800 la coltivazione e la selezione delle peonie orientali erbacee e di quelle arbustive, sconosciute fino ad allora nel nostro continente. Durante la seconda metà dell’800, grazie al lavoro di ibridatori come Calot, Lemoine, Crousse e Dessert, furono create e diffuse decine di varietà, molte delle quali ancora coltivate e apprezzate.
Nei primi anni del ‘900, furono anche incrociate peonie di specie diverse, ottenendo i primi ibridi erbacei e arbustivi; in Francia, grazie soprattutto a Louis Henry, Maxim Cornù e Pierre Lemoine, furono create le prime peonie arbustive gialle a fiore enorme e doppio, ibridi della Paeonia suffruticosa, coltivata per secoli in Cina e Giappone e della Paeonia lutea, specie a fiore giallo descritta per la prima volta e portata in Europa dalla Cina dall’abate Delavay alla fine dell‘800 insieme a quella che verrà chiamata Paeonia delavayi.
I primi “Ibridi di Lutea”, ottenuti dai francesi, avevano però lo stelo florale debole ed il fiore talmente pesante e tendente a piegarsi verso il suolo, che per apprezzarne appieno l’effetto decorativo lo si doveva sostenere. Per ovviare a questo difetto, negli anni ’50 negli Stati Uniti, il prof. Saunders, già conosciuto come ibridatore di peonie erbacee, selezionò, con una serie di incroci miranti ad aumentare la robustezza dello stelo ed il vigore vegetativo dellaAltri appassionati americani proseguirono il lavoro di Saunders, tra questi è doveroso ricordare William Gratwick, ma soprattutto Nassos Daphnis, che con i suoi incroci di ritorno, apre nuove vie per l’ibridazione. Daphnis è il creatore di alcuni fra i più inusuali e splendidi Ibridi di Lutea oggi in commercio. Il passo più recente nella storia della ibridazione della peonia venne effettuato negli anni ‘70 dal giapponese Toichi Itoh che riuscì ad incrociare una specie erbacea, la Paeonia lactiflora, con un Ibrido di Lutea e quindi arbustivo. La pianta ottenuta presenta caratteri intermedi fra i due genitori: disseccamento in autunno della parte aerea come le peonie erbacee ma, fusti ramificati ed aspetto delle foglie e dei fiori simili alle arbustive. Questi nuovi incroci che sono chiamati “Ibridi Intersezionali” o “Ibridi di Itoh” sono ancora piuttosto rari, ma la loro bellezza e rusticità ne fanno prevedere un grande successo.
Il periodo di fioritura delle peonie
Il periodo di fioritura comincia piuttosto precocemente con le specie botaniche erbacee e gli ibridi da esse derivati, prosegue secondo lo schema rappresentato sotto, con le varietà arbustive appartenenti al gruppo delle Moutan (peonie arbustive cinesi, giapponesi e francesi) e quindi con gli Ibridi di Lutea, sempre arbustivi.
Le ultime a fiorire sono le varietà erbacee di P. lactiflora a fiore semplice e a fiore doppio. In totale possiamo avere fioriture per oltre due mesi.
Nella descrizione delle varietà, abbiamo utilizzato gli aggettivi: molto precoce, precoce, medio-precoce, fioritura a metà stagione, medio-tardiva, tardiva, molto tardiva; tali definizioni sono da intendersi nell’ambito di ciascun gruppo, quello delle erbacee e quello delle arbustive.
Ad esempio una varietà arbustiva può essere definita molto tardiva ma fiorire contemporaneamente ad una varietà erbacea definita come medio-precoce.
La forma dei fiori delle peonie
la forma dei fiori può essere ricondotta sia nelle erbacee che nelle arbustive a cinque tipi fondamentali che derivano tutti dal tipo di fiore che si trova in natura, quello semplice.Semplice:
si possono avere due o più giri di petali ma sono sempre evidenti sia gli stami che i carpelli.
Semidoppio:
in questo tipo si possono avere due o più giri di petali ma sono sempre evidenti sia gli stami che i carpelli.
Anemone o Giapponese:
in questi fiori gli stami sono parzialmente trasformati in petali, la struttura del fiore rimane quella del fiore semplice con petali ben evidenti. In genere per fiori giapponesi si intendono quelli che hanno stami appiattiti ma ancora poco trasformati detti staminoidi; quando gli stami sono completamente trasformati si parla di petaloidi e i fiori sono detti ad anemone.
Bomb o a corona:
la trasformazione degli stami e dei carpelli in petali è quasi completa, si riconosce tuttavia ancora il disco di petali veri del fiore semplice. In questi casi il fiore ha una forma quasi sferica e sembra un “pom-pom”.
Doppio:
caratteristica dei fiori doppi è quella di avere tutti o quasi gli stami ed i carpelli trasformati in petali.